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Curiosità storiche: Tutta colpa di Spello


Spello fu l'involontaria causa di un drammatico fatto di sangue che avvenne a Perugia nel 1460. Per capirne i motivi bisogna però risalire al secolo precedente, quando a Pandolfo Baglioni fu concesso il vicariato di Perugia, Spello, Cannara, Bettona ed altre località. Pandolfo ebbe due figli: Malatesta e Nello, ma mentre la famiglia del primo si sviluppò numerosa e tutta la discendenza diretta ebbe un ruolo di primo piano nel governo di Perugia e del territorio, Nello ebbe un solo figlio, Pandolfo II, che fu padre di Niccolò detto "il Barcollo" per la sua andatura caracollante, e questo ramo, non avendo spessore numerico, venne presto emarginato. Nel 1424 Malatesta ottenne la Signoria del territorio citato ed alla sua morte, nel '37, i figli si divisero le varie città. Braccio, l'incontrastato capo della famiglia, si tenne Perugia, a Ridolfo andarono la Signoria su Perugia e Cannara, a Guido toccò Spello. Una situazione poco gradita a Pandolfo II e Niccolò, che erano così stati esclusi da qualunque partecipazione al governo dello stato, e quindi malumori, rimostranze e tentativi di sollecitare la Camera Pontificia a concedere a quel ramo della famiglia quantomeno la Signoria di Spello. Rivendicazioni che non piacquero al potente Braccio Baglioni, che nel 1460 decise di eliminare il problema alla radice incaricandone il fedele Giacomo Tei. Questi, il 17 novembre, affrontò padre e figlio in pieno giorno e sulla pubblica piazza, ammazzandoli entrambi. Naturalmente Perugia subito si divise in due fazioni: una, la più nutrita, difendeva Braccio, l'altra, più modesta, era a favore degli uccisi, poiché anche ai moderati la punizione appave un po' eccessiva. L'eco dei tumulti giunse fino a Roma, finché il papa si decise a mandare il cardinale Oliva a comporre la vertenza. Radunate le parti, il cardinale fece loro un bel sermone con il quale praticamente scusava il sig. Braccio, dichiarando, più o meno ".. mettetevi nei suoi panni: cos'altro poteva fare?" Poi, visto che gli animi non si chetavano, emise la sentenza per il mandante del duplice omicidio: il signor Braccio, per un intero mese, un'ora al giorno dopo il tramonto avrebbe dovuto indossavre il saio da frate e, recitando il rosario, percorrere con il cappuccio calato il tratto di strada che andava dalla cittadella Baglioni fino alla piazza Maggiore. E così tutte le sere i perugini potettero vedere una scura figura incappucciata e orante che espiava la sua colpa, ma che dentro quel saio ci fosse effettivamente Messer Braccio Baglioni è ancora da dimostrare.

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