Fra la via Flaminia ed il castello di Pissignano esiste tutt'ora un vasto appezzamento di terreno chiamato nelle carte "Campo Imperatore". Tale denominazione risale al 1154 quando Federico I il Barbarossa vi pose il campo per il suo esercito che assediava la ribelle Spoleto, mentre lui e la sua corte presero dimora nel castello. I primi assalti delle truppe imperiali alla città furono respinti, ma poi Spoleto dovette cedere e la repressione fu ferocissima, la città devastata ed incendiata e le cento torri che erano l'orgoglio degli spoletini rase al suolo. Per decenni la città fu semi-abbandonata, e la riconcilizione fu possibile soltanto grazie ad Duca Corrado, che nel 1185 ottenne dall'imperatore il perdono
Petrino Leoncilli, detto anche Petrino da Spoleto, fu uno dei più famigerati e feroci banditi che imperversarono nello spoletino ed in Umbria per tutta la metà del 1500..