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Splendido centro medievale del nord della provincia di Terni, Ficulle è un borgo dalla profonda rilevanza storica e religiosa, oltre che sede di importanti tradizioni artigiane, su tutte la lavorazione delle ceramiche e del ferro battuto. Attorno al capoluogo comunale, si estende un territorio suggestivo, contraddistinto ora da colli boscosi, ora da campi coltivati, ora da erti calanchi.
LA STORIA
Ficulle sorge in un’area popolata già in epoca etrusca, allorché le tante grotte che caratterizzano territorio furono utilizzate a scopo sepolcrale.
In età romana, fu eretta una postazione d’avvistamento lungo la via Traiana Nova. A quell’epoca risale un cippo in marmo dedicato al dio Mitra, il cui culto era piuttosto diffuso anche in Italia prima dell’avvento del cristianesimo.
La nascita del borgo vero e proprio è, comunque, da ascriversi all’età medievale (X-XI secolo).
Una leggenda vuole che a fondarlo sarebbero stati ex abitanti dell’antica città romana di Ficulea, nella Sabina, da cui avrebbe ricevuto il nome Ficulle. Un’altra ipotesi propende, invece, per un riferimento all’albero del fico, fra l’altro presente nello stemma cittadino.
In realtà, si ritiene più verosimile che il nome del borgo derivi dal lemma latino “figulus”, ossia vasaio, data la rilevante attività di produzione di ceramiche.
Nel 1118, Ficulle fu per la prima volta menzionata in un documento ufficiale: nell’atto con cui Guglielmo, vescovo di Orvieto, riconosceva diritti feudali su Parrano a Bernardo dei Bulgarelli, anche un ficullese fu chiamato come testimone.
Nel XIII secolo l’insediamento fu fortificato, così divenendo uno dei principali castelli (“Castrum Ficullensis”) del contado orvietano.
A lungo nell’orbita della casata ghibellina dei Filippeschi, nel 1313, con la definitiva affermazione dei rivali, i guelfi Monaldeschi, Ficulle passò sotto l’egida di questi ultimi.
Nelle successive lotte fra i Monaldeschi e i conti di Marsciano, il borgo fu teatro di frequenti scontri, il cui culmine fu raggiunto con un distruttivo saccheggio patito nel 1351.
Nel 1416, Ficulle seguì Orvieto sotto lo Stato della Chiesa. Il conseguente periodo di maggior stabilità politica favorì la ricostruzione delle fortificazioni e il fiorire dell’artigianato, imprimendo al borgo quel peculiare fascino che tutt’oggi mantiene.
tratto da "L'Umbria che non ti aspetti, Wonderful Experience of Italy", autore Lorenzo Berna
Foto by Paolo Menchetti
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