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Narni sotterranea

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Il Post

  • Scritto da: Nicola Baruli
  • Il: 11/09/2020 09:48:57

Un percorso alla scoperta della Narni non visibile agli occhi, che si trova sottoterra e conserva un Tesoro di valore inestimabile.

Storia arte e un po' di mistero si incontrano nel ventre della città di Narni per offrire ai suoi visitatori un percorso unico, ricco di tesori bellissimi: ti proponiamo un itinerario guidato alla scoperta della Narni Sotterranea.

Il percorso inizia sotto al complesso conventuale di S. Domenico, dove le esplorazioni di un gruppo di appassionati speleologi hanno portato, poco alla volta, a grandi scoperte che hanno negli anni trasformato un ipogeo dimenticato in uno dei luoghi simbolo dell’Umbria sotterranea.

Tra vecchie murature e un’antica cisterna, sono apparsi gli splendidi affreschi di una cappella medievale dimenticata – che oggi è stata dedicata all’Arcangelo Michele – e dove da poco è stata realizzata una spettacolare pavimentazione in vetro che permette di camminare al di sopra delle antiche fondazioni.

Poco più avanti si trovano alcuni cunicoli e una grande sala che confina con una cella. I graffiti sulle pareti di questa angusta prigione hanno fatto comprendere che si trattava di una segreta utilizzata dal tribunale dell’Inquisizione (più esattamente del Sant’Ufficio). Un lungo, complesso e appassionato studio sull’origine delle iscrizioni ha anche permesso di identificare il più celebre dei prigionieri che qui sono stati rinchiusi.

Dopo i sotterranei di San Domenico è possibile vivere un'altra esperienza davvero suggestiva, questa volta molto rilevante dal punto di vista speleologico: la visita all'acquedotto della Formina. L’antica Narnia romana, sorta a dominare il tracciato della Via Flaminia, fu una città fiorente e, come tutte le colonie dell’epoca, era servita da un acquedotto.

Dell’antico condotto idraulico della Formina rimangono percorribili lunghi tratti, ovviamente angusti come accade per tutte le strutture di questo tipo: le dimensioni sono di 45/50 centimetri di larghezza e di 170/250 centimetri d’altezza (le visite sono guidate e richiedono un’attrezzatura adatta ad affrontare lo scorrere dell’acqua nell’antica galleria).

Ultima "tappa" di questo viaggio alla scoperta della Narni sotterranea è la "Cisterna del Lacus".

Dopo la decadenza dell’impero romano, molte grandi opere dell’ingegneria antica decaddero e, insieme a esse, si persero le capacità tecniche per la loro riparazione. Così l’acquedotto della Formina smise di alimentare la città e fu necessario studiare altri metodi per rispondere alle necessità idriche della comunità. Le cisterne per l’acqua piovana furono una delle risposte più ovvie e frequenti a questa domanda e, pochi metri al di sotto dell’attuale piazza Garibaldi, sopravvive la più imponente di queste. Talmente ampio da meritare il nome di lacus (cioè lago, tanto che la zona sovrastante era nota come piazza del Lago), il serbatoio medievale conserva le sue volte arcuate e il pavimento di opus spicatum, insieme a tracce di concrezioni chiare lasciate dallo scorrere dell’acqua, ed è facilmente visitabile.



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