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Assisi è conosciuta da tutti perché patria di San Francesco e milioni di turisti la visitano per ammirare le sontuose chiese, gli splendidi scorci medievali e le straordinarie opere d’arte. Non tutti, però, sanno che esiste un’altra Assisi, ancora più antica e affascinante, nascosta tra le vestigia medievali: è l’Assisi romana, città sacra alle Acque, dedicata, secondo alcuni degli studi più recenti al culto dei Dioscuri. In tutta la sua storia Assisi è stata una importante località romana, nota per la salubrità e la sacralità delle sue acque. Ne è testimonianza l'antico acquedotto che ha servito la città di Assisi per circa duemila anni. Partiva da Costa di Trex, raccoglieva l'acqua sorgiva dalla roccia carsica del Subasio attraverso i tre fossi del Sanguinone, e raggiungeva Assisi con un percorso di circa 6 km. In età medievale era chiamato "l'acquedotto di Frate Elia". Il frate volle la facciata della basilica di san Francesco rivolta ad oriente e con la soglia del portale della proprio alla fine dell'acquedotto per simbolizzare la purezza che entra nel tempio attraverso l'acqua. L'acquedotto in epoca romana alimentava le fonte di Perlici, l'anfiteatro romano e la piazza della città. L'“Asisium” romana era anzitutto rinomata come città termale e costituiva un importante riferimento per il territorio, abitata da ricchi mercanti e patrizi che possedevano ville lussuose. Ne sono la prova due magnifiche domus romane, esempio delle meraviglie nascoste nell’Assisi sotterranea: la Domus di Properzio (I sec. d.C.) e la Domus del Lararium. La prima è collocata sotto l’abside della chiesa di Santa Maria Maggiore. Di questa domus gentilizia sono ancora visibili alcuni vani affrescati con pavimento in marmo a mosaico, un portico coperto con decorazioni di stile pompeiano, composte da tralci e piccoli fiori sui quali poggiano uccellini colorati. La seconda, la Domus del Larario, sempre di epoca imperiale, è collocata sotto alcuni edifici storici di Assisi ed ha dimensioni importanti (500 metri quadrati abitabili). E’ l’ultima ad essere stata scoperta e restaurata. Al suo interno presenta la tipica struttura della domus romana, con un giardino porticato (peristilio) su cui ruotano gli altri ambienti domestici. Possiede splendidi mosaici e affreschi eccezionalmente conservati, come se ne possono ammirare solo a Roma e Pompei. Soprattutto quelli di tema nuziale trovati nella stanza da letto (cubiculum) della padrona, e il raffinato pavimento a mosaico costituiscono una vera gioia per gli occhi e un esempio della straordinaria importanza dei ritrovamenti.
Assisi conserva ancora altri importanti resti romani: due fori, l’anfiteatro, il circo, il teatro, il torrione funerario della “gens Petronas”, alcune cisterne monumentali per l’acqua, solo per citare i più importanti.
Il centro
della vita sociale, economica ed amministrativa di Assisi era il Foro Romano,
ancora visibile sotto l’attuale Piazza del Comune. Il luogo era dominato,
allora come oggi, dall’imponente Tempio di Minerva, attuale chiesa di Santa
Maria sopra Minerva; vi erano collocati: il tribunale monumentale, con il podio
ed i seggi per i magistrati, il tempietto tetrastilo dedicato ai Dioscuri, la
cisterna e le tabernae. Da un piccolo ingresso di via Portica, si scende sotto
la piazza medievale, per ammirare la ricca e raffinata città romana; è
un’esperienza dal forte impatto visivo ed emozionale. Una visita, dunque, per
ritrovare le tracce dell’antica città che più tardi darà i natali a Francesco,
il più importante santo della cristianità.
- Area del
c.d. Foro con i resti romani sotto la piazza del Comune.
- Cattedrale di San Rufino con le mura di terrazzamento e con la monumentale cisterna sotto il campanile.
- Area dell’Anfiteatro con il vicolo dell’acquaraio, lungo il percorso dell’antico acquedotto di Sant’Angelo di Panzo.
- Resti della casa romana nei sotterranei della chiesa di Santa Maria maggiore.
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