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Acquasparta diede i natali, secoli fa, ad un grande studioso, nonché cardinale, teologo e filosofo, quale Matteo Bentivegna (o Bentivenga), (Acquasparta, 1240 – Roma, 29 ottobre 1302) detto d'Acquasparta proprio per la sua provenienza geografica umbra.
Data la sua innata ed incredibile intelligenza, riuscì ben presto ad emergere nei ranghi più alti della gerarchia ecclesiastica.
Infatti, entrato giovanissimo nell'ordine francescano, riuscì a portare avanti e a concludere brillantemente i propri studi in due delle più rinomate Università d'Europa, quali quella di Parigi e Bologna, dove tra l'alto si adoperò, successivamente, anche nell'insegnamento.
Tempo dopo, invece, diventò dapprima "lector Sacri Palatii", e poi, nel 1287, ministro generale dell'ordine francescano.
L'anno successivo Matteo fu addirittura nominato cardinale prete con il titolo di San Lorenzo in Damaso.
Dopo una lunga vita, costellata di studi, successi e tanto impegno e dedizione, non solo nel mondo religioso, ma anche in quello politico, morì a Roma nel 1302.
Fu sepolto, quindi, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, sul colle del Campidoglio, dove un bellissimo monumento funebre in stile gotico lo celebra ancora.
In particolare, la sua tomba si trova nel transetto sinistro della Basilica, dove si celebra chi con fedeltà e capacità fu ambasciatore di Bonifacio VIII e ministro generale dei frati minori, portando avanti con capacità e merito i propri compiti.
Il monumento funebre fu realizzato da Giovanni di Cosma, mentre il bellissimo affresco (Madonna col Bambino e Santi) viene attribuito a Pietro Cavallini.
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