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L'Eremo di Santa Maria della Stella si trova nei pressi della frazione Roccatamburo di Poggiodomo, ma il complesso ricade, in realtà , sotto il comune di Cerreto di Spoleto.
La sua storia è stata caratterizzata da alterne vicende: momenti di crescita, prosperità e grandezza ed altri di declino e abbandono.
La sua nascita risale al 1308, quando i frati Andrea Casotti da Mucciafora e Giovanni da Cascia, esponenti dell’ordine di Sant’Agostino di Cascia, inziarono l'opera di edificazione del futuro Eremo, denominato allora Santa Croce, poi Santa Croce in Valle.
Alla realizzazione della chiesa, ottenuta in parte dalla dura roccia che ne denota i dintorni, si aggiunsero, nel corso del tempo, alcune celle monastiche.
Nel XV secolo la chiesa di Santa Croce fu poi arricchita con una serie di affreschi, a seguito dell'accresciuta importanza del luogo.
Ma la decadenza era alle porte: infatti, verso la fine del secolo, l’Eremo versava purtroppo in stato di abbandono.
Solo successivamente, attorno al 1525, il Comune di Norcia decise di recuperare la chiesa, avviandone un processo di restauro, cosicché singoli monaci, all'occorrenza, vi potessero risiedere.
L’abbandono definitivo, tuttavia, avvenne probabilmente dopo il 1652, quando Papa Innocenzo X decise di chiudere molti piccoli conventi.
La memoria del luogo fu persa fino al 1833 quando, inaspettatamente, due pastorelli di Roccatamburo, Sabatino Bonelli e Innocenza Leopardi, videro sbucare dai rovi e dalle erbacce attorno all'eremo, il volto di una Madonna, cosicché si gridò, erroneamente, al miracolo.
Questa scoperta, comunque, riportò l'attenzione sul luogo di culto, tanto che le popolazioni che risiedevano nei dintorni si adoperarono per avviare una raccolta di offerte, con le quali si procedette al restauro della chiesa, che da allora prese il nome di Madonna della Stella, a ricordo proprio della veste indossata dalla Madonna dipinta sulla parete rocciosa.
Da allora l’eremo fu custodito da eremiti volontari., l’ultimo dei quali fu Luigi Crescenzi di Poggioprimocaso, che servì l'eremo dal 1919 al 1949.
Aspetto esterno
L'eremo di trova inerpicato su un difficile scoglio: infatti, per giungere ad ammirare questa bellissima costruzione bisogna affrontare un'impegnativa, seppur breve, salita.
L’Eremo di Santa Maria della Stella è l’unico esempio di chiesa rupestre, quasi interamente scavata nella roccia viva, ad essere ancora attiva. .
Interno
L’interno, parzialmente scavato nella roccia, è a navata unico, ed è arricchito da numerosi affreschi, di stile gotico internazionale, ma riferibili alla scuola umbra, con influsso senese.
Un particolare che vale la pena ricordare era la pietra insanguinata che era adagiata sull’altare e che la tradizione ha da sempre considerato oggetto di venerazione, in quanto sembrerebbe riferibile ad un signolare evento, durante il quale, per cause del tutto fortuite, si staccò dalla caverna un pezzo di pietra che colpì in pieno un pellegrino, lasciandolo fortunatamente indenne.
Si ringraziano per le foto Leonardo Belardi e Andrea Tomy Bini
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