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Il Farro di Monteleone di Spoleto DOP è un ecotipo locale della specie Triticum dicoccum ed è prodotto nelle tipologie Integrale, Semiperlato, Spezzato e Semolino di Farro.
Si contraddistingue per una spiga piatta, corta, affusolata e cariosside vitrea e compatta.
Metodo di produzione
La tecnica è quella della tradizione, tramandata di generazione in generazione da centinaia di anni.
Dopo l’erpicatura del terreno, il farro viene seminato meccanicamente nel periodo compreso tra i mesi di febbraio e di maggio.
La concimazione utilizzata è di tipo organico, letamico o di derivazione letamica.
Nei mesi estivi viene effettuata, invece, la raccolta attraverso la mietitrebbiatura.
A questo punto prendono avvio le fasi di lavorazione del farro, che sono specifiche a seconda della tipologia: il Farro Spezzato si ottiene da quello Integrale, privandolo della pula, spezzandolo in tre o quattro parti e vagliandolo nel calibro; il Semolino di Farro, invece, è ottenuto dalla molitura di quello Integrale, lavorandolo fino ad ottenere una farina a grana consistente.
Aspetto e sapore
Il Farro di Monteleone di Spoleto DOP Integrale ha la caratteristica forma di chicco allungato e ricurvo, è di colore marrone-ambrato ed è privo del rivestimento esterno.
Il Farro Semiperlato ha una leggera graffiatura esterna ed ha un colore più chiaro.
Il Farro Spezzato, invece, presenta un colore marrone chiaro ambrato e un aspetto caratterizzato da scaglie vitree.
Infine, il Semolino di Farro ha un colore marrone molto chiaro e al palato risulta pastoso.
Zona di produzione
La zona interessata dalla coltura è quella che comprende i comuni di Monteleone di Spoleto e Poggiodomo e parte dei comuni di Cascia, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Scheggino, ad un'altitudine sopra i 700 metri s.l.m.
È consigliabile conservare il Farro di Monteleone di Spoleto DOP in luoghi freschi ed asciutti, sottovuoto o in contenitori di vetro.
Per quanto concerne la cottura, il prodotto Integrale ha bisogno di previo ammollo e di due ore di cottura; quello Semiperlato cuoce in 30 minuti senza ammollo, così come lo Spezzato che necessita, però, di un periodo inferiore di cottur, pari a 25 minuti.
Il prodotto può essere consumato come primo o secondo piatto, contorno, piatto freddo o piatto unico.
Ricco di importanti vitamine e sali minerali, è ingrediente fondamentale per molti piatti tipici locali, quali “l’imbrecciata”, la polenta alla Valnerina, la ricetta di San Nicola.
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