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LA FASCIA OLIVATA ASSISI SPOLETO

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Il Post

  • Scritto da: Sandro Fiorentini
  • Il: 30/11/2018 09:48:17

L’Associazione GMP GAIA e l’ASD Pale Guerru Hero vi aspettano Sabato 1 Dicembre a Vescia di Foligno per scoprire la fascia olivata Assisi – Spoleto. Questa area di 9 mila ettari di collina dal valore unico e irripetibile, fa parte dei Sistemi del Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della FAO, e i moraioli compresi nella bassa Valmenotre, tra Belfiore e Liè ne sono compresi a pieno titolo. Essi sono divisi per larga parte in "chiuse" cioè piccoli uliveti di 50 -100 piante sufficienti al fabbisogno di olio di una famiglia.

Nell'area di Scopoli, Leggiana, Casenove, Sostino, Rasiglia per ragione climatiche gli ulivi non possono essere coltivati, per questo molte chiuse della zona di Liè erano e sono tuttora di proprietà di famiglie dell'alta Valmenotre.



A piedi o a dorso d'asino percorrevano il sentiero, che da Pale, passando lungo la falesia, scende al fosso di Cucuruzze e risaliva finoalla Chiesina di Sant' Egidio di Liè. Questa strada è ancora presente nellamappa catastale è denominata strada comunale di Liè, è stata ed ora èperfettamente percorribile sia a piedi che in mountain bike.

Questo suggestivo paesaggio fa da cornice alle meravigliegeologiche e botaniche di Pale, con la Montagna calcarea che racchiude unastoria geologica lunghissima che va dal Giurassico inferiore, circa 200 milionidi anni fa, come testimoniano anche i numerosi reperti di Ammoniti che sirinvengono.



La flora dei monti di Pale è assai varia e ricca; le vastecoperture prative e boschive costituiscono un immenso orto botanico spontaneo.Tra i boschi sono da segnalare innanzitutto quelli sempreverdi caratterizzatidal Leccio (Quercus ilex); nei boschisi incontrano anche numerose altre specie: il corbezzolo, il lentisco, l’ericae il Pino d’Aleppo. Spesso quest’ultima specie si accompagna alla Roverella. Inalcune zone troviamo boschi costituiti prevalentemente da Cerro, Orniello eCarpino nero (soprattutto lungo il versante esposto a nord). Salendo più inalto al limitare dei pascoli si incontra, in aree ben limitate, il Faggio.

Nei pascoli si trovano graminacee tipiche dell’areale;tipiche fioriture primaverili di primule e genziane e svariate specie diorchidee costituiscono un tappeto multicolore molto gradevole.

Il leccio: (Quercus ilex L.1753) detto anche elce, è unapianta della famiglia delle Fagaceae, diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo. Generalmente è un albero sempreverde con fustoraramente dritto, singolo o diviso alla base, di altezza fino a 20-25 metri.Può assumere aspetto cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri. La corteccia è liscia e grigia da giovane, col tempo diventadura e scura quasi nerastra, finemente screpolata in piccole placchepersistenti di forma quasi quadrata. I giovani rami dell'anno sono pubescenti e grigi, ma dopopoco tempo diventano glabri e grigio- verdastri. Le gemme sono piccole, tomentose, arrotondate con pocheperule.

Il Bosso: genere delle Buxaceae, arbusto cespugliososempreverde, ramoso compatto con fusto rami e legno giallastro, piantamoderatamente velenosa, foglie generalmente opposte picciolate o sessili,ellissoidali, coriacee di colore verde più o meno scuro e lucente, fiorimonoici piccoli sessili, i frutti sono capsule coriacee con pochi semioblunghi. Si trova spontaneo in luoghi rocciosi, aridi anche calcarei, inEuropa, Asia e Africa.

Corbezzolo: Il corbezzolo (Arbutus unedo L., 1753), dettoanche albatro, è un cespuglio o un piccolo albero appartenente alla famigliadelle Ericaceae. I frutti maturano nell'anno successivo rispetto alla fioriturache dà loro origine, in autunno. La pianta si trova quindi a ospitarecontemporaneamente fiori e frutti maturi, cosa che la rende particolarmenteornamentale, per la presenza sull'albero di tre vivaci colori: il rosso deifrutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.

Curiosità: Il poeta Giovanni Pascoli dedicò al corbezzolouna poesia. In essa si fa riferimento al passo dell'Eneide in cui Pallante,ucciso da Turno, era stato adagiato su rami di corbezzolo; il poeta vide neicolori di questa pianta una prefigurazione della bandiera italiana e consideròPallante il primo martire della causa nazionale.

« O verde albero italico, il tuo maggio

è nella bruma: s'anche tutto muora,

tu il giovanile gonfalon selvaggio

spieghi alla bora »

Nel Risorgimento il corbezzolo, proprio a causa dei coloriche assume in autunno, uguali a quelli della bandiera nazionale, eraconsiderato un simbolo del tricolore.

L’Orniello: Fraxinus ornus è una pianta della famiglia delleOleaceae, (conosciuto come Orniello o Orno e chiamato volgarmente anchefrassino da manna o albero della manna nelle zone di produzione della manna) èun albero o arbusto di 4-8 metri di altezza, spesso ridotto a cespuglio,

Ha tronco eretto, leggermente tortuoso, con rami oppostiascendenti con corteccia liscia grigiastra, opaca, gemme rossicce tomentose; lachioma ampia è formata da foglie caduche opposte, imparipennate, con 5-9segmenti (più spesso 7), di cui i laterali misurano 5-10 cm, si presentanoellittici o lanceolati, brevemente picciolati e larghi un terzo della lorolunghezza. Il segmento centrale, invece, si presenta largo circa la metà dellasua lunghezza ed è obovato; la faccia superiore è di un bel colore verde,mentre quella inferiore è più chiara e pelosa lungo le nervature. Leinfiorescenze sono a forma di pannocchie, generalmente apicali e ascellari; ifiori generalmente ermafroditi e profumati, con un breve pedicello, possiedonoun calice campanulato con quattro lacinie lanceolate e diseguali di coloreverde-giallognolo; la corolla ha petali bianchi leggermente sfumati di rosa,lineari, di 5-6 mm di lunghezza. Il frutto è una samara oblunga, cuneata allabase, ampiamente alata all'apice, lunga 2-3 cm e con un unico seme compresso dicirca un centimetro.

Il Carpino Nero: (Ostrya carpinifolia) è un albero dellafamiglia delle Betulaceae. Il carpino nero ha tronco dritto e chioma raccolta eun po' allungata; le sue foglie sono a forma ovale, allungate e con il bordoseghettato; la nervatura principale è molto evidente. I frutti sono acheni agrappolo di colore bianco/verde. Il Carpino nero, in Italia, si trova nellefasce medie delle colline in posizioni mediamente soleggiate. La formazioneforestale nella quale il Carpino nero risulta nel suo optimum è l'Orno-ostrietum,vale a dire in associazione con l'Orniello (Fraxinus ornus). Tale associazione(di cui l'Orniello e il Carpino sono le specie rappresentative) è tipica della"vegetazione illirica", ben rappresentata in Italia. Ha esigenzeidriche superiori a quelle della roverella, predilige i suoli calcarei emarnosi, teme il ristagno idrico, ma sopporta i terreni argillosi.

Il Cerro: (Quercus cerris L.) è un albero a foglie caducheappartenente alla famiglia delle Fagaceae. È una specie che tende a sviluppareuna chioma sino ad una altezza di 30-35 m. Il cerro ha foglie di colore verdescuro dal margine con profonde lobature. Il tronco ha cortecciagrigio-brunastra con profonde solcature rossicce (il felloderma si rendeinfatti visibile). I frutti sono ghiande di circa 2,5 cm di lunghezza,caratteristiche per il "cappuccio" che le copre parzialmentericoperto di una sortadi peluria riccioluta, di colore giallino chiaro. Lapropagazione avviene tramite ghiande la cui maturazione fisiologica si completain due anni.

La Roverella: (Quercus pubescens, Willd. 1805), è la speciedi quercia più diffusa in Italia, tanto che in molte località è chiamatasemplicemente quercia. Appartiene alla famiglia delle Fagaceae. Resistenteall'aridità, è facilmente riconoscibile d'inverno in quanto mantiene le fogliesecche attaccate ai rami a differenza delle altre specie di querce. Ilprincipale carattere diagnostico per identificare la specie è quello di sentireal tatto le foglie o le gemme: sono ricoperte da una fine peluria che si puòfacilmente apprezzare. Generalmente venivano lasciate delle piante di quercialungo i confini di proprietà così che è possibile in certi casi ricostruiredetti confini esaminando la presenza dei grossi esemplari della specie.



Ammoniti: Gli Ammoniti, Phylum: Mollusca - Classe:Cephalopoda - Sottoclasse: Ammonoidea, sono molluschi cefalopodi comparsi nelDevoniano (ca. 400 milioni di anni fa) ed estintisi intorno al limite CretaceoSuperiore-Paleocene (ca. 65 milioni di anni fa). Erano animali marini la cuiconchiglia era formata da carbonato di calcio sotto forma di aragonite, mentrela parte organica era sostanzialmente composta da conchiolina. Sono staticlassificati come cefalopodi e possono essere considerati come i progenitoridegli odierni calamari e seppie. Le parti anatomiche che è possibilericonoscere e osservare dai fossili degli ammoniti, sono sostanzialmente: ilFragmocono e Protoconca, la Camera d'Abitazione ed il Peristoma.



Appuntamento alle ore 9:30 a Vescia presso il Mulino delFattore dove la guida dell’Associazione GMP GAIA Laura Minciarelli viaccompagnerà alla scoperta delle emergenze botaniche e geologiche della Valmenotre lungo il sentiero che recentemente è stato riaperto dalle sterpagliedai ragazzi della ASD Pale Guerru Hero. Al termine una visita al Mulino del fattore e degustazione finale per scoprire i sapori umbri a tavola. INFO: 3296287270.



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