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Pulisci

Ficulle

Luciano Festuccia


Il più importante castello del comune orvietano ha origini molto antiche, delle quali farebbe fede anche un cippo marmoreo dedicato al dio Mitra e oggi conservato nella chiesa di Santa Maria Vecchia.

Lo strano toponimo sembrerebbe derivare dalla popolazione dei Ficolnesi, che vi sarebbero immigrati dalla città sabina Ficulea, ponendosi sotto il dominio di Orvieto che lo conservò quasi ininterrottamente. La costante presenza della pianta di fico nello stemma comunale tenderebbe ad avvalorare questa ipotesi. Un'altra interpretazione del nome lo farebbe invece derivare da "figulus" (vasaio), per la lavorazione delle terracotte che gli artigiani locali praticavano da tempi remoti.

Il primo impianto del castello, che sostituì la torre di osservazione romana, è precedente al 1000 e fu edificato dai Monaldeschi di La Sala, ma successive e importanti fortificazioni avvennero fra il 1292 e il 1337, in seguito a lotte interne tra famiglie Monaldeschi.

Il castello di Ficulle fu continuamente e sanguinosamente conteso, finché nel 1461 Pio II lo inglobò nei domini direttamente governati dalla Chiesa.

Del turrito borgo fortificato restano ancora in piedi parte della cinta muraria e le due torri del 1200, la più importante delle quali è a base circolare e merlata.
L'intero paese è gradevolissimo da visitare, e vi si respira l'aria del borgo medievale, con viuzze e scalette che le collegano, e i suoi angoli pittoreschi.

La Rocca è situata a sud del paese: recentemente restaurata, è visitabile nei fine settimana durante la stagione estiva.

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