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Pulisci

Fabro

Luciano Festuccia


Per comprendere l'importanza strategica che il castello di Fabro ebbe fino al 1600, bisogna considerare la situazione idro geografica che il territorio aveva in quell'epoca. La collina dove sorge Fabro era infatti una piccola penisola circondata dalle paludi della Val di Chiana, e tale restò fino appunto al 1600 quando fu effettuata la bonifica della valle e l'aspetto del territorio mutò radicalmente. La funzione del fortilizio dunque era quella di controllare l'incrocio delle strade sottostanti, facenti capo al guado di Carnaiola, punto nevralgico di confine fra Umbria, Lazio e Toscana

Innalzato subito dopo il 1000 su una preesistente fortezza romana, Castrum Fabri seguì sempre le vicende militari di Orvieto, sotto la cui giurisdizione passò definitivamente nel 1495. In questo periodo infatti il Comune di Orvieto provvide ad una notevole ristrutturazione ed ammodernamento, con l'intervento progettuale del Sangallo il Giovane, grazie al quale fu dotato del torrione esistente e fu considerevolmente rafforzata la cinta muraria.

Il centro abitato si è sviluppato sulla cresta collinare a partire dal 1500, lungo l’asse che andava dal castello alla chiesa quattrocentesca di San Basilio, completamente demolita negli anni Sessanta.

Piuttosto ben conservato, è ancora cinto di mura, con il bel torrione rotondo rivolto a nord, a guardare ancora il difficile confine con le regioni limitrofe.


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