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Castello di Alviano

Luciano Festuccia


Verso la fine del 1° millennio, in Italia si succedettero i tre imperatori Ottone, che dovettero fronteggiare numerose rivolte e guerre in tutta la penisola. Soprattutto Ottone II si imbarcò nella durissima impresa di scacciare i saraceni dall'Italia meridionale, ma la guerra di Calabria fu per lui disastrosa , ed il suo successore, Ottone III, non aveva fondi per compensare i numerosi mercenari ed alleati che il padre aveva assoldato. Pensò quindi di saldare i debiti concedendo loro Signorìe su paesi, territori, città. Alviano fu concessa ad Offredo di Monaldo III, già conte di Nocera, che edificò una prima struttura militare nel luogo che oggi viene definito "Alviano Vecchio". La fortezza, molto attiva e impegnata in numerose guerre, fu modificata più volte, e la sua attuale conformazione si deve al famoso condottiero Bartolomeo d'Alviano, che verso la fine del 1400 ne mantenne le funzionalità difensive, trasformandolo però anche in un'importante palazzo residenziale rinascimentale.

Il castello, perfettamente conservato, è a pianta trapezoidale, circondata dal nucleo abitativo. La possente rocca fu realizzata tenendo conto della primordiale struttura, della quale furono utilizzate le fondamenta ed alcune torri: è costituita da quattro torri angolari circolari bastionate, da un nucleo residenziale a tre piani, più attico coperto, da una porta d'ingresso ornata da un leone e da una testa di medusa. All'interno si trova la cappella gentilizia con affreschi del secolo XVII che illustrano la vita di san Francesco e un delizioso cortile quadrato tipo chiostro, che in estate ospita rappresentazioni teatrali.

La sede del Comune è al piano superiore, mentre al pianterreno ospita un importante centro convegni. Il seminterrato attualmente ospita il Museo della civiltà contadina "La terra e lo strumento", dove sono esposti i più significativi strumenti ed utensili utilizzati dalle famiglie alvianesi tra la fine del 1800 e il dopoguerra.
Sempre nei seminterrati si trova il Museo multimediale di Bartolomeo d'Alviano e i Capitani di Ventura umbri: un museo didattico corredato di immagini e proiezioni, di un centro studi e di una sala computer che è a disposizione di chiunque voglia documentarsi sull'argomento.

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