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Castello di Pissignano

Luciano Festuccia


Straordinario castello di pendio innalzato in età alto-medievale sul colle chiamato fin dall'epoca romana "monte revaglioso": luogo cioè che risana, rivaluta lo spirito. In cima sono ancora visibili i resti della Torre di avvistamento fatta costruire da Silla nel II° secolo a.C. Alla caduta dell'impero romano venne innalzato un muro che tagliava tutta la collina, partendo dalla torre fino alla strada sottostante, per definire i turbolenti confini con Trevi.

Successivamente fu lasciata soltanto la parte centrale del muro, e le pietre del rimanente vennero utilizzate per completare le mura a protezione del piccolo borgo e del convento benedettino che nel frattempo vi si era insediato. Di forma triangolare, ha il vertice a monte e le torri disposte sugli angoli e sui due lati spioventi in posizione intermedia. Le due porte di accesso sono entrambe rivolte verso Spoleto per garantire una maggior difendibilità. Nella zona sottostante al castello sussiste ancora nella topografia un'area chiamata Campo Imperatore, poichè nella metà del 1100 vi si rifugiò il Barbarossa per far guarire le sue truppe, colpite a Terni da un'epidemia, prima di affrontare e conquistare Spoleto. L'unico Palazzo di grandi dimensioni - oggi in gran parte diruto- fu chiamato Palazzo Ducale perché fatto edificare dai Trinci di Foligno quando conquistarono quella parte dello spoletino.

A causa di forti terremoti, il castello cominciò ad essere abbandonato verso la fine del '700, fino a diventare disabitato nella metà del '900. Le case sono state recentemente acquistate da privati, artisti e psicologi, che hanno ricostruito l'intero borgo rendendolo internazionale.
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