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Ci sono momenti che restano impressi nella vita delle persone... per sempre! Non importa se i giorni, i mesi e gli anni si succedono: la mente ti riporta a quegli attimi, fatti di paura, di sconcerto, di ansia.
Sì perché il 26 settembre 1997 è una di quelle date che ogni umbro o marchigiano non può cancellare dalla sua mente, né tantomeno dal suo cuore.
Momenti di paura, accompagnati a rumori forti, oscillazioni delle pareti e del pavimento, urla delle persone... un ricordo che fa ancora male, soprattutto al pensiero che purtroppo, in quel maledetto sisma hanno perso la vita le persone.
Un sisma che ha interessato una vasta area, spaziando dalle umbre Foligno, Assisi, Nocera Umbra, alle marchagiane Fabriano, Serravalle di Chienti e Camerino.
La prima forte scossa fu quella registrata nella notte tra il 25 e il 26 Settembre, alle ore 2.33, raggiungendo l'VIII-XIX grado della scala Mercalli e una magnitudo di 5.7, con epicentro a Cesi (Marche).
La mattina successiva, alle ore 11:40, una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 e XIX grado scala Mercalli, con epicentro Annifo, una piccola frazione montana del comune di Foligno, scosse nuovamente la vita delle persone dell'appennino umbro-marchigiano.
Complessivamente i morti registrati furono 11: 2 anziani che rimasero sotto alle macerie della loro casa durante la scossa della notte, a cui si aggiunsero altre 9 persone.
Di quella maledetta mattina ci sono alcune immagini che testimoniano la gravità dei fatti avvenuti, immagini che hanno fatto il giro del mondo. Infatti, la mattina del 26 settembre, si trovavano all'interno della Basilica di San Francesco, ad Assisi, due frati, due tecnici, un cameraman ed una giornalista, che stavano effettuando un sopralluogo all'interno della Basilica, per valutare i gravi danni riportati dalla struttura già durante il sisma della notte. E purtroppo, mentre si trovavano all'interno, ed il cameraman di UmbriaTV, Paolo Antolini, stava facendo alcune riprese, ci fu l'altra maledetta scossa, che fece crollare, seduta stante, la parte centrale della struttura, seppellendo sotto alle macerie quattro persone. Il cameraman e la giornalista ne uscirono, invece, miracolosamente illesi.
Un terremoto che lasciò l'Italia senza fiato: anni prima si era assistito ai terremoti disastrosi dell'Irpinia e del Friuli, eppure, nonostante gli anni fossero passati e il modo in cui venivano costruite le case si fosse di molto evoluto, il terremoto aveva lasciato dietro di sé un'enorme distruzione, con interi paesi dichiarati inagibili ed un impressionante numero, di circa 80.000 persone sfollate, con case dichiarate inagibili.
Furono immediatamente allestite delle tendopoli, alle quali fece seguito la realizzazione di casette in legno, all'interno delle quali le persone vissero per molto tempo. Tuttavia, almeno in Umbria, questo fu l'ultimo caso durante il quale lo Stato, non senza difficoltà e ritardi, intervenne a favore delle popolazioni colpite, fornendo aiuti finanziari per la messa in sicurezza delle case, al fine di rendere strutturalmente più forti le abitazioni in previsione di eventi tellurici futuri.
E' vero, viviamo in una zona sismica, colpita più o meno frequentemente da scosse di terremoto e da sciami sismici. Tuttavia non ci si fa mai l'abitudine a certe cose. Non possiamo ancora prevedere il terremoto, il suo verificarsi o l'intensità con cui si presenterà , ma possiamo e dobbiamo impegnarci per costruire case, scuole, ospedali (etc) con criteri antisismici, non solo da nuovo con le nostre forze economiche, ma anche, e soprattutto con interventi dello Stato, che purtroppo, soprattutto in quest'ultimo periodo, causa crisi economico-finanziaria, risulta latitante.
Ricordi da bambina
Nel 1997 ero solo una bambina, ma non ho mai dimenticato la paura di quei momenti.
La scossa della notte la ricordo ancora come se fosse accaduta solo qualche giorno fa.
Nel cuore della notte mi svegliai di soprassalto perché qualcosa o qualcuno stava freneticamente sbattendo le 6 ante del mio armadio e qualcun altro, invece, si stava allegramente divertendo a smuovere la casa delle Barbie che si trovava accanto al mio letto, facendo tremare e cadere tutti gli oggettini che c'erano sopra.
Presa dalla paura ricordo di non essermi mossa dal letto, fino a quando mia madre non entrò in camera dicendo: "ti sei svegliata?", ed io, che non avevo mai sentito il terremoto, le risposi "ma cosa era, il terremoto?". E lei "sì, ma torna a dormire". E così ho fatto.
Il giorno dopo a scuola, alcuni miei compagni mi raccontarono che, dopo la scossa della notte, erano usciti di casa per andare in Piazza (Sigillo), dove si era raccolto un gran numero di persone, spaventate dal forte boato e dal tremolio della notte.
Quella mattina, inoltre, a scuola dopo le prime ore di lezione avevamo un buco nell'orario, perché la professoressa di Italiano non si era presentata. E i bidelli cercavano di tenerci buoni, mentre in classe eravamo da soli.
Ad un certo punto ho sentito un grandissimo rumore, vetri che tremavano, banchi che si muovevano, persone che urlavano...
In quel momento i bidelli ci gridarono di metterci al riparo sotto ai banchi, ma vedendo che la scossa non si apprestava a finire, anzi, che sembrava addirittura diventare più forte... tutti, presi dal panico, iniziarono a fuggire, ed io, tirata per il braccio dalla mia compagna di banco, iniziai a seguire gli altri, che si ammassavano e si spintonavano per le scale.
In quei momenti, un po' per l'età , e un po' per il panico, non si riuscì a fare le cose con lucidità , e finimmo per il commettere errori, che solo a ripensarci, potevano esserci fatali.
Comunque, arrivati al piano terra, attraversammo una strada secondaria e ci riversammo in un campo incolto lì accanto.
Poco dopo arrivarono frotte di genitori spaventati.
Mio padre, all'epoca, stava lavorando in cima ad un tetto di una casa nei pressi della mia scuola e quando si è accorto del terremoto, ha alzato gli occhi verso l'edificio, vedendo immagini angoscianti, che non dimenticherà più. La scuola si muoveva, oscillava vistosamente e credeva che da un momento all'altro sarebbe venuta giù.
Ma fortunatamente ha retto e si è comportata benissimo, evitando così che potesse accadere il peggio.
Immagine di copertina di "inmeteo.it"
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