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Penna in Teverina è una piacevole scoperta, che rende unica l'Umbria, cosiccome il suo borgo, il suo contesto, la sua natura, la sua gente, le sue tradizioni e la sua antica storia.
Abbiamo già avuto modo di introdurvi al piccolo borgo, che sorge nella parte meridionale della regione Umbria, proprio a pochi chilometri di distanza dal confine laziale.
Eppure non possiamo terminare il nostro viaggio virtuale in questa terra senza parlare di un aspetto caratteristico, che colpisce l'occhio, anche non volendo, di chi si trova a percorrere le sue strade.
Infatti, una delle particolarità artistico-architettoniche che vale la pena ricordare, in quanto rendono unica Penna in Teverina, sono i cosiddetti "Mammalocchi". Un nome davvero insolito per definire due grosse colonne marmoree, realizzate in pregiato travertino, e recanti due figure allegoriche, poste all'ingresso di una villa privata.
Anticamente questa villa, che fu di proprietà degli Orsini, un'importante famiglia del luogo, è oggi di proprietà dei Marchesi del Gallo di Roccagiovine.
Le gigantesche figure, comunque, che si stagliano imponenti all'ingresso della villa, sono opera del celebre Pirro Ligorio (Napoli, 1513 – Ferrara, 30 ottobre 1583), che ricordiamo soprattutto per essere stato l'ideatore dei giardini di Villa D’Este a Tivoli e delle splendide figurazioni del Sacro Bosco di Bomarzo.
Tuttavia, l’elemento che rende indiscutibile l'appartenenza delle statue alla proprietà degli Orsini, è la presenza della rosa schiacciata alla base della struttura, che rappresenta lo stemma della casata stessa.
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