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Passeggiare per Todi significa anche perdere lo sguardo nelle sue verdi colline, dove i vigneti crescono forti e rigogliosi.
L’Umbria, infatti, oltre ad essere apprezzata e conosciuta per il rosso di Montefalco, ha anche una grande tradizione di uve bianche, tra le quali meritano sicuramente menzione quelle di Todi, da cui proviene proprio il Grechetto DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Quest'ultimo deriva da antichi vitigni autoctoni del territorio, così antichi che già in tempi remoti Plinio il Vecchio ne parlò nelle sue pagine della Historia Naturalis, tessendone le lodi.
Tuttavia le origini del Grechetto di Todi non sono certe, ma sembrerebbe che sia stato introdotto nel Sud Italia dai Greci stessi, anche se poi trovò il suo habitat ideale nelle regioni centrali dell'Umbria e del Lazio.
Dall’anno 2010, inoltre, il Grechetto di Todi viene prodotto sotto la denominazione Todi Doc, andando a comprendere le uve coltivate anche nei comuni di Collazzone, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Todi.
Caratteristiche
Il Grechetto di Todi deriva da uve a grappolo di dimensioni medie, vendemmiate a partire da metà settembre.
Si tratta di un particolare tipo di uva, che richiede molta attenzione al momento della raccolta e della lavorazione.
Alla delicata pigiatura degli acini interi seguono le fasi della separazione delle bucce, della decantazione statica a freddo, della fermentazione a temperatura controllata e dell’affinamento in acciaio inox o legno e in bottiglia a seguire.
Ne deriva, pertanto, un vino dal colore giallo paglierino, che all'olfatto si presenta con leggere note floreali e fruttate; mentre al palato risulta morbido e con un’acidità moderata.
Può essere utilizzato sia per accompagnare primi piatti e carni bianche, che a pesce alla griglia e formaggi a pasta morbida.
Foto di: Cantina Peppucci
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