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La "Spaccatura delle Lecce"

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Il Post

  • Scritto da: Alessia  Marchetti
  • Il: 21/03/2019 12:04:34

Foto di Esplorando l'Italia


Ci troviamo a Sigillo, un piccolo paesino immerso all'interno del Parco del Monte Cucco, dove tra le tante bellezze naturalistiche, si erge anche la memorabile "spaccatura delle lecce".
In questo suggestivo luogo si accede prendendo, dalla Flaminia, la strada che porta in direzione di Val di Ranco, ma ancora prima di inerpicarsi per le strette salite e gli impervi tornanti, troverete lungo la strada, alla vostra destra "il Bottino", con una deliziosa fontanella di acqua corrente, sempre fresca, contraddistinta da un grande Crocifisso sempre adorno di fiori.
Oltrepassando questo primo tratto, costeggerete, sempre sulla vostra destra, delle aree curate adibite a zona ristoro e  pic-nic, aree giochi e comodi parcheggi, dove potrete lasciare la vostra auto, per intraprendere a piedi il lungo ed impegnativo percorso, che vi condurrà alla "spaccatura delle lecce", così chiamata a causa della particolare lacerazione della roccia che interviene a separare, in maniera importante, le due parti del costone della montagna.
La leggenda vuole che, proprio nel M.Cucco avesse la sua fucina il Dio Vulcano, il quale sperimentò proprio in mezzo a questa roccia la potenza di un'arma commissionatagli dal dio Giove.
Inoltre, lungo il percorso che vi permetterà di raggiungere la meta, costeggiando il Torrente delle Gorghe, troverete anche delle attrezzature ginniche, dove poter fare ginnastica e stretching.
Proseguendo il cammino immerso nella rilassante natura e vegetazione, vi troverete difronte ad una parete rocciosa, alla quale sono ancorati dei gradini, che serviranno per salire sulla sommità del masso. Da lì potrete continuare il percorso per giungere così ad ammirare lo splendido spettacolo che offre questa imponente bellezza naturalistica della spaccatura, alta, nel suo punto più alto, ben 70 metri e dichiarata "sito d'interesse Comunitario" per le sue particolari conformazioni geologiche e di vegetazione.
Dopo il varco nella muraglia si prosegue ancora in salita, superata la quale si giunge al famoso "Orto della Cicuta", così chiamato perché qui cresce in abbondanza la pianta, tipicamente conosciuta per il suo potente veleno.



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