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Orvieto, la Volsinii etrusca

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Il Post

  • Scritto da: Sandro Fiorentini
  • Il: 30/01/2019 12:09:54

L’Orvieto etrusca, chiamata Velzna (Volsinii), dal IX secolo a.C. visse un periodo di grandezza e prosperità che la portò ad essere una tra le principali città della Lega etrusca delle dodici città (dodecapoli) che governava la vita politica e religiosa del popolo etrusco. Secondo gli storici, sarebbe da ricondursi a quel periodo il "Fanum Voltumnae" (il Tempio di Voltumno), centro politico/religioso dove ogni primavera veniva eletto il capo della federazione etrusca. L'assenza di vestigia etrusche nelle vicinanze di Bolsena, dove invece rimangono molte rovine della Volsinii romana, aveva portato la maggior parte degli archeologi a pensare che la città Etrusca fosse in un sito completamente diverso da quello della città Romana. Volsinii sarebbe sorta nel luogo dell'attuale Orvieto, che avrebbe ricoperto i resti della città etrusca. Nel 265 a. C., dopo la distruzione della città etrusca per opera dei Romani, i sopravvissuti sarebbero stati trasportati vicino al lago di Bolsena dando origine alla Volsinii romana. Nel 1946 si iniziò una sistematica campagna di scavi nei dintorni di Bolsena, promossa dalla Scuola archeologica francese di Roma sotto la direzione di R. Bloch, allo scopo principale di scoprire nuovi documenti per risolvere il discusso problema della topografia e ubicazione dell'etrusca Volsinii. Gli scavi portarono al rinvenimento sulle colline dominanti la moderna Bolsena di una poderosa cinta muraria etrusca paragonabile perfettamente a quella che circondava Tarquinia. Si è potuto rilevarne il tracciato completo, che doveva misurare complessivamente da 6 a 7 km.  e che circondava una serie di colline di altezza decrescente, delle quali la più elevata, la Mozzetta di Vietena, si pensa costituisse l'acropoli della città. Della cinta muraria è stato portato alla luce un tratto di circa 2 km. Si deve evidentemente riconoscere in queste strutture il sistema di mura che, secondo Zonara, proteggeva la Volsinii etrusca. La parte alta della città, costituita da colline, doveva essere consacrata alla difesa e al culto degli dei. Più in basso, l'altipiano di Mercatello doveva essere occupato da case di abitazione a cui succedettero le ville della Volsinii romana. In alcuni punti la cinta è doppia ed è costituita da due muri collegati fra loro con muri laterali.
Negli scavi del 1948 sono state anche rinvenute le rovine di un santuario etrusco su una stretta collina, detta della Casetta che, situata proprio sotto l'acropoli, costituiva il centro stesso della città alta. Del tempio sussistono ancora i muri di fondazione, incastrati nella roccia, che presentano una pianta tripartita con interessanti particolarità. È più largo che lungo, misurando m. 17,20 di larghezza e m. 13,40 di lunghezza; la disposizione della cella centrale è curiosa: nel centro si trova una lastra circolare di pietra e nel fondo sussiste in parte una specie di banchina di blocchi di tufo. Il materiale rinvenuto è piuttosto povero e comprende molti frammenti di antefisse che sembrano risalire all'ultimo periodo della città etrusca.



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