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GUALDO TADINO E LA MAGIA DEL MEDIOEVO

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Il Post

  • Scritto da: Sandro Fiorentini
  • Il: 10/09/2019 17:02:58

L’ultimo fine settimana di settembre Gualdo Tadino torna alle sue origini medioevali immergendosi in un’atmosfera magica e festosa, fatta di buon cibo, cortei, giochi e rievocazioni.
È il Palio di San Michele Arcangelo, noto anche come Giochi de le Porte, che ricorda e fa rivivere le ricorrenze patronali che la città di Gualdo celebrava l'8 maggio e il 29 settembre di ogni anno. Nei tre giorni del palio la città si tinge dei colori delle quattro Porte: San Benedetto, san Donato, San Facondino e San martino, tradizione che risale al 1242, quando l’imperatore Federico II di Svevia fece erigere a Gualdo una cinta muraria difensiva con quattro porte d’accesso che prendevano il nome dalle vicine chiese. Sicuramente in occasione dei festeggiamenti del patrono San Michele, oltre a fiere e mercati, si svolgevano anche giochi e giostre equestri come attestano veri documenti del 1661 e del 1691. Così all’inizio degli anni 70’ la Pro Tadino, basandosi su fonti storiche, ricostruisce le antiche tradizioni gualdesi e dopo 7 anni di studi nascono nel 1978 i Giochi de le Porte che conosciamo oggi organizzati in tre giorni di festa:
Il venerdì è la giornata inaugurale, annunciata dalla lettura del Bando del Gonfaloniere che apre i Giochi de le Porte e le quattro Taverne. La piazza si anima di popolani, osti e vivandieri per lo scambio di doni tra le quattro Porte, simbolo di amicizia e fratellanza cittadina. Seguono l'esibizione di tamburini e sbandieratori delle quattro Porte
Il sabato è il giorno che precede il Palio e viene dedicato alle prove in piazza dei frombolieri, degli arcieri e dei Balestrieri, ma è anche  il giorno del "grande corteo" delle quattro Porte con più di 1000 figuranti che  sfilano per le vie della cittadine in abiti tardo medioevali rigorosamente ricostruiti. Arrivati in Piazza Grande, ogni Priore legge il "Bando" con il quale lancia la sfida alle Porte avversarie.
La domenica è il gran giorno del palio, che inizia la mattina con la pesa dai carretti e con i sorteggi dell'ordine di gara. Dopo i cortei dei figuranti si attende l'inizio delle gare che proclameranno vincitrice una delle quattro Porte, che avrà l'onore di accendere il fuoco che brucerà la Bastola, l’antica strega alla quale viene attribuito l’incendio che distrusse Gualdo nel medioevo. A conclusione della giornata la porta vincitrice appenderà il proprio stendardo, per tutto il mese di ottobre, al terrazzo del palazzo comunale.

Il palio di San Michele Arcangelo si articola in quattro le gare:
la Corsa del somaro con il carretto, è una gara che si snoda per le vie del centro storico lungo un percorso di 800 metri, affascinante ed incerta fino alla fine e giocata sul filo dei secondi.
Il Tiro con la fionda, gara giocata senza avere appoggi, segni e bilancieri. Si devono colpire 5 piatti di ceramica del diametro di 20 cm, posti a 20 metri di distanza, usando come "proiettili" biglie sferiche di vetro o metallo.
Il Tiro con l'arco di tipo medievale, monolitico. Gli arcieri dovranno scagliare 5 frecce da 25 metri su bersagli di 60 cm di diametro, costituiti da cerchi concentrici di diversi colori e di diverso punteggio
La Corsa con il somaro a pelo, è una gara dove i fantini dalle quattro porte dovranno cavalcare senza l'utilizzo di nessun tipo di sella, lungo il percorso inverso della gara a carretto. Al via della gara i fantini dovranno salire in groppa al somaro ed iniziare la corsa.




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